Con il termine “feedback”, in ambito valutativo, si individuano tutte le informazioni fornite allo studente dopo una prestazione o dopo lo svolgimento di un compito allo scopo di informarlo sul livello raggiunto nella performance effettuata, o sulla quantità e qualità degli esiti di apprendimento raggiunti. Il feedback è considerato un fattore chiave nel miglioramento dei risultati di apprendimento, molto più influente della semplice assegnazione di un voto o di un giudizio relativo alla prestazione. Esso fa da ponte comunicativo tra il valutatore e il soggetto valutato, e molto spesso consente un rapido controllo “intermedio” della correttezza del lavoro in corso, supportato dalla segnalazione di punti di forza e criticità e da consigli per il miglioramento.
Alcuni ricercatori hanno distinto diverse tipologie di feedback: Narciss (2008) distingue tra feedbackesterno (fornito dai pari o dal docente) e feedback interno (proveniente dallo studente stesso), mentre Nelson e Schunn (2009) parlano di feedback di tipo affettivo e cognitivo. Secondo questi autori, i feedbackcognitivi riguardano direttamente i contenuti del lavoro e si esplicano attraverso il riassunto, la spiegazione e la specificazione di aspetti specifici relativi al lavoro svolto. I feedback affettivi, invece, cercano di fornire apprezzamenti e di supportare emotivamente il lavoro ricorrendo ad espressioni che rimandano a lodi o incoraggiamenti (ad esempio: “bel lavoro, ben scritto!”), qualche volta rafforzati anche da elementi non verbali, come espressioni del viso, gesti o posture.