Il digital divide, o divario digitale è il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle ICT,che utilizzano il linguaggio digitale e chi ne è escluso,in modo parziale o totale. I motivi di esclusione comprendono diverse variabili: condizioni economiche, livello d’istruzione, qualità delle infrastrutture, differenze di età o di sesso, appartenenza a diversi gruppi etnici, provenienza geografica. Oltre a indicare il divario nell’accesso reale alle tecnologie, la definizione include anche disparità nell’acquisizione di risorse digitali o capacità necessarie a partecipare alla società dell’informazione, disparità quindi nel possesso della competenza digitale. Il divario può essere inteso sia rispetto a un singolo paese sia a livello globale, tra paesi che hanno sviluppo tecnologico diverso. Il problema è stato negli ultimi anni oggetto di particolare attenzione da parte di organismi internazionali come l’ONU, l’UNESCO, l’OCSE dal momento che coinvolge il diritto per tutti di avere accesso all’informazione e dunque di accedere ad esperienze culturali e formative. Il divario digitale produce oggi sempre più divario sociale, e ha forti ripercussioni sul benessere anche economico delle persone e di un contesto sociale. Per questo va colmato con adeguati investimenti tecnologici e un’efficace azione formativa.