Cyberspazio

La parola fu inventata e usata per la prima volta nel 1984 da William Gibson nel suo romanzo di fantascienza Neuromante ed è stato ripreso da P. Lévy nei sui studi sul mondo virtuale e sulla rete. Il termine indica tecnicamente l’universo delle reti digitali, lo spazio di comunicazione aperto dall’interconnessione mondiale dei computer e delle memorie informatiche, l’insieme dei sistemi di comunicazione elettronici nella misura in cui convogliano informazioni provenienti da fonti digitali o digitalizzabili. La digitalizzazione offre a tale spazio virtuale la caratteristica di essere plastico, fluido,modificabile, ipertestuale, interattivo , multimediale. Questo ambiente ha come tendenza fondamentale quella di mettere in sinergia e interfacciare tutti i dispositivi di produzione, registrazione, comunicazione dell’informazione. A sua volta rende possibile forme di interazione e di comunicazione nuove rispetto ai media tradizionali, tanto da produrre quella che Lévy chiama una nuova cultura, la cybercultura, caratterizzata da universalità, socialità, intelligenza collettiva.