De Landsheere

Gilbert Léopold De Landsheere (1921-2001) famoso pedagogista, illustre rappresentante del settore di studi che si occupa della ricerca scientifica in educazione. Dopo aver portato a termine gli studi filosofici e pedagogici, si è dedicato all’insegnamento per diversi anni. Dal 1959 ha iniziato un’intensa attività di lavoro e ricerche all’estero, soprattutto in Africa e in America. È stato visiting professor in molte università americane, europee, dell’Africa del Nord e dell’Asia. È stato professore ordinario di Pedagogia Sperimentale all’Università di Liège dal 1965 al 1986 e ha svolto una notevole attività scientifico-accademica sul piano internazionale. Il laboratorio di ricerca di Liegi è diventato, sotto la sua direzione, un polo di primo piano nel campo della ricerca scientifica europea. Non solo è stato visiting professor in molte università straniere, tra cui Abidjan, Algeri, Barcellona, Bologna, Boston, Dakar, Lisbona, Pecs (Ungheria), Rabat, Rio de Janeiro, Rosario (Argentina), Saragozza, Siviglia, Università dello Zaire, ma ha partecipato alla vita intellettuale e scientifica internazionale in qualità di membro di numerosi comitati di ricerca, di redazione di riviste scientifiche come la Revue française de pédagogie e il Comité de lecture de L’Année de la recherche en Sciences de l’éducation.

De Landsheere ha infatti preso parte a importanti progetti di ricerca promossi da organizzazioni internazionali (UNESCO, OCSE, OMS, CEE) ed è stato designato a ruoli direttivi e di presidenza di commissioni in numerosi organismi, in particolare dell’IIPE (Institut International pour la Planification de l’Education), dell’IEA (International Association for the Evaluation of the Educational Achievement), della Fondation Européenne de la Culture, della ICO (International Curriculum Organization), oltre che dell’Académie Internationale des sciences de l’Éducation, dell’Institut National de Recherche Pédagogique en France, della Fondazione Universitaria del Belgio, della Fondazione Re Baldovino, dell’Academia Europaea. È stato anche fellow dell’American Philosophy of Education Society e della J. Dewey Society. È stato insignito di alte onorificenze belghe e francesi e del premio mondiale dell’Educazione José Vasconcelos.

Vastissima e ricca la produzione scientifica, alcune opere sono tradotte anche in Italiano. Il suo principale oggetto di studio è riconducibile alla ricerca pedagogica sperimentale, in questa direzione egli ha continuato il percorso già avviato da Buyse sulla pedagogia quantitativa. Il lavoro svolto in questo campo ha avuto come finalità soprattutto quella di ridurre l’approssimazione, l’arbitrarietà, l’imprecisione della teoria e della prassi pedagogiche, riconducendo la discussione sui temi pedagogici a concetti e procedure scientifiche.

De Landsheere si è dedicato all’osservazione e allo studio dei comportamenti degli insegnanti, ha elaborato proposte per razionalizzare i processi d’insegnamento, sottolineando l’importanza di una più chiara definizione degli obiettivi da raggiungere e del monitoraggio continuo dei risultati conseguiti. Inoltre, è lui che ha contribuito maggiormente all’affermazione di una concezione scientifica dell’educazione, ricordiamo in questa direzione le sue opere principali: Introduction à la recherche en éducation (1972), La recherche expérimentale en éducation (1982), La recherche en éducation dans le monde (1986), che fornisce anche la dimensione comparativa alla quale lo studioso si è interessato.

De Landsheere viene ricordato per aver contribuito alla nascita in Europa della docimologia come disciplina scientifica. Nel 1971 con la pubblicazione del celebre testo Évaluation continue et examens. Précis de docimologie (tradotto in italiano: Elementi di docimologia. Valutazione continua ed esami, La Nuova Italia, Firenze, 1973) viene utilizzato pienamente il termine docimologia che De Landsheere ha definito come la scienza che ha per oggetto lo studio sistematico degli esami, in particolare dei sistemi di votazione, e del comportamento degli esaminatori e degli esaminati. L’intero lavoro parte dall’esigenza di contenere la soggettività e altre disfunzioni presenti nello svolgimento delle prove per dotare i docenti di strumenti idonei con cui affiancare l’osservazione continua durante il processo di valutazione. La scienza di cui parla De Landsheere va però ben oltre lo studio degli esami allargandosi a vera e propria forma di riflessione e diventando la risposta scientifica per contrastare la personalizzazione della valutazione in ambito scolastico. Nel suo Elementi di docimologia, De Landsheere sottolinea infatti come questa scienza dovrebbe riguardare anche gli insegnanti, gli istituti e l’intero sistema scolastico.

Le pubblicazioni di De Landsheere sono numerose e tradotte in diverse lingue.


 

Tra le sue opere più significative

De Landsheere, G. (1965). Les tests de connaissances. Bruxelles: Éditest.
De Landsheere G. (1971). Evaluation continue et examens. Précis de docimologie. Bruxelles: Labor.
De Landsheere, G. (1973). Towards a Science of Teaching. Londres: NFER.
De Landsheere, G., De Landsheere, V. (1975). Définir les objectifs de l’éducation. Paris: Presses Universitaires de France.
De Landsheere, G., de Bal, L., Paquay-Beckers, J. (1976). Construire des échelles d’évaluation descriptives. Bruxelles: Ministère de l’Éducation nationale.
De Landsheere, G., Delchambre, A. (1979). Les comportements non verbaux de l’enseignant. Paris: Nathan.
De Landsheere, G. (1982). Introduction à la recherche en éducation. Paris: Editions Georges Thone.
De Landsheere, G. (1982). La recherche expérimentale en éducation. Paris: Unesco.
De Landsheere, G. (1986). La recherche en éducation dans le monde. Paris: Presses Universitaires de France.
De Landsheere, G. (1994). Le pilotage des systèmes d’éducation. Bruxelles : De Boeck.


 

Tra i suoi scritti più significativi

De Landsheere, G., Bayer, E. (1969). Comment les maîtres enseignent: analyse des intéractions verbales en classe. Bruxelles: Direction Générale de l’Organisation des Etudes, Collection Pédagogie et recherche n°1.