Taba

Nella formazione culturale di Hilda Taba contribuirono sicuramente due tradizioni educative contrastanti: quella tedesca, che all’inizio del secolo scorso influenzava politicamente e culturalmente l’Estonia, paese natale della pedagogista e teorica del curricolo (che presso l’Università di Tartu conseguì i suoi primi studi) e quella americana, dove Hilda Taba entrò in contatto con le idee dell’educazione progressiva che divennero pietra miliare del suo pensiero educativo (e dove ella conseguì il dottorato in filosofia alla Columbia University).

Alla Taba possono essere riferite tre idee chiave inerenti la riflessione sul curricolo. In primo luogo, l’attenzione della didattica alle modalità secondo cui maturano gli apprendimenti, secondo quanto descritto dalla psicologia cognitiva; in secondo luogo, il riferimento all’educazione alla democrazia quale componente fondamentale del curricolo scolastico, un  curricolo che non può, pertanto, fare a meno di esser ricco di momenti esperienziali che vedano i bambini imparare a risolvere i conflitti tra loro.

In terzo luogo, è centrale nella riflessione di Hilda Taba la costruzione dei curricola  a partire dai bisogni (socioculturali) dello studente e la strutturazione di processi di valutazione attraverso la definizione di strumenti e processi adeguati.

A partire dagli studi di R. W. Tyler, Hilda Taba, infatti, definì un modello di costruzione di percorsi didattici di carattere sequenziale: si tratta, infatti, di un modello di piano educativo lineare basato su di una successione logico/cronologica di passi da compiere:

  1. diagnosi dei bisogni (per prima cosa è necessario, quindi, conoscere i bisogni educativi dei soggetti in formazione)
  2. formulazione degli obiettivi (alla luce della diagnosi dei bisogni, è necessario determinare un traguardo da raggiungere)
  3. selezione dei contenuti (in rapporto agli obiettivi e ai bisogni)
  4. organizzazione dei contenuti (ad esempio, in maniera gerarchica, orizzontale o reticolare, in rapporto alla singola disciplina o con un’ottica interdisciplinare, etc.)
  5. selezione delle esperienze di apprendimento (funzionali ai contenuti e alla loro organizzazione)
  6. organizzazione delle esperienze di apprendimento (organizzazione di spazi e tempi, scelta dei mediatori)
  7. determinazione di ciò che si deve valutare e di come e con che strumenti è possibile farlo.

Il primo passo per realizzare un qualsiasi intervento formativo, secondo H. Taba, consiste, quindi, nella diagnosi dei bisogni di educazione che presenta la comunità scolastica, in generale, e i singoli soggetti, in particolare; solo conoscendo dettagliatamente i singoli allievi, l’intervento didattico può essere personalizzato ed è possibile ritagliare su misura un piano educativo.


BIBLIOGRAFIA

Hilda Taba, Curriculum development: theory and practice, Harcourt Brace & World, New York, 1962.
Edgar Krull, Hilda Taba (1902-1967), in Prospects. UNESCO, International Bureau of Education, vol. XXXIII, no. 4 (2003), pp. 481-491.