La Semplessità di A. Berthoz è un libro affascinante e pieno di suggerimenti che permettono di connettere molte delle intuizioni in vari settori. Alcuni passaggi chiave.
“Dal mio punto di vista la semplessità consiste in questo insieme di soluzioni trovate dagli organismi viventi affinché, nonostante la complessità dei processi naturali, il cervello posa preparare l’atto e anticiparne le conseguenze” (XI) e ancora: “Senza dubbio ogni qual volta che il nostro cervello anticipa un’azione compare uno stato differente. E come la percezione è sempre simulazione di un’azione nel mondo, la percezione cosciente è sempre un’anticipazione di un qualche evento che si produrrà nel mondo, a prescindere dal fatto che l’evento sia prodotto dal soggetto percepente oppure no. La coscienza non è la coscienza di quello che facciamo, visto che abbiamo coscienza dopo aver anticipato. Io dico che siamo coscienti di qualcosa che anticipiamo” (173).
Ma quali sono le procedure per la semplessità, quelle che tengono conto dell’esperienza passata anticipando il futuro? Premessa: semplissità non è semplificare, ridurre, eliminare variabili e costruire un modello lineare. Richiede di inibire, selezionare, collegare e immaginare (5). Ogni organismo trova una serie di semplificazioni anche in funzione del suo Umwelt, cioè in funzione dei propri rapporti personali con l’ambiente (5). Richiede di costruire partendo da un numero limitato di schemi. Pattern identici o simili sono utilizzati da tutti gli esseri viventi per ridurre al minimo l’energia (7). Ed ecco alcuni strumenti della semplissità:
- la separazione delle funzioni e la modularità; la dimensione temporale è un fattore di separazione delle funzioni così come la differenziazione (8);
- la rapidità; presuppone l’anticipazione, la previsione delle conseguenze dell’azione. È connessa alla reazione motoria anticipatrice prodotta da un ostacolo (9). Connessa alla rapidità del pensiero in atto.
- l’affidabilità; si ottime grazia alla ridondanza, l’uso del rumore, la cooperazione tra inibizione e eccitazione, l’impiego di oscillatori accoppiati (9).
- la flessibilità e l’adattamento al cambiamento. Un organismo per risolvere un problema deve essere in grado di percepire, catturare, decidere o agire in molti modi (vicarianza) a seconda del contesto, compensare i deficit, affrontare situazioni nuove. Spesso la soluzione più semplice non è la più vantaggiosa. Aggiungendo piccoli livelli di complessità (semplessità) viene favorita la soluzione del problema (10).
- la memoria. Mettere in corrispondenza il passato con il fluire e divenire del presente presuppone principi semplificativi comuni alla memoria del passato e al modo in cui l’anticipazione è codificata nel cervello (10).
- la generalizzazione. La necessità di generalizzare un’azione a prescindere dal modo con cui viene effettuata (11).
I principi
Affermo che un processo semplesso è un processo retto da diversi principi, messo in atto in maniera successiva o, in alcuni casi parallela, addirittura in modo ricorsivo (13).
- Inibire e disinibire. Pensare significa inibire e disinibire per aprire altre possibili traiettorie. Prendere le distanze dal reale (14).
- Il principio della specializzazione e della selezione che è a monte della presa di decisioni.
- Il principio dell’anticipazione probabilistica (15).
- Il principio della deviazione (17) aggiungendo nell’azione una complessità accessoria e introducendo lo spazio delle variabili composte. Ruolo delle simulazioni (18). Utilizzo dell’inferenza bayesana (17).
- Il principio della cooperazione e della ridondanza ovvero avere due o più prospettive prospettive e validare solo se sono coerenti (19).
La semplessità è ciò che dà senso alla semplificazione, visto che le soluzioni semplesse sono guidate da un’intenzione, da un fine, da una funzione (21).
Alcuni ulteriori elementi
La creazione dei confini che delimitano spazi chiusi come la cellula o lo stesso corpo. Tali soluzioni rappresentano principi semplificativi che riducono il numero o la complessità dei processi e permettono di elaborare molto rapidamente informazioni e situazioni (X).
La nostra analisi della semplessità è guidata dall’idea centrale che l’atto, e non solo l’azione, debba essere al centro di qualunque analisi incentrata sul funzionamento degli organismi viventi e che per agire la percezione debba basarsi su principi semplificativi (53).
Ruolo dello spazio nell’organizzazione mentale. Il cervello è una macchina geometrica (123). Lo spazio è decodificabile in funzione delle azioni (149).
Ritorno al reale. Bergson riabilita la nozione di atto e di esperienza vissuta (163). Il fondamento della filosofia cinese è nell’azione (164).
Epigenesi (167) e intersoggetività.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
A. Berthoz. Semplessità. Codice edizioni. Torino. 2011 (ed. originale: 2009)