Costruire una prova strutturata: errori comuni e regole generali nella redazione dei quesiti

Indicheremo nelle righe seguenti alcuni tra gli errori più comuni riscontrati nella preparazione degli item a scelta multipla e vero/falso:

Scelta multipla

Esempio sbagliato:
Il Presidente della Repubblica
a) viene eletto dai soli parlamentari;
b) viene eletto dai parlamentari e da 58 delegati regionali;
c) viene eletto dai presidenti delle regioni;
d) viene eletto dai giudici della Corte Costituzionale.

 Esempio corretto:
Il Presidente della Repubblica viene eletto
a) dai soli parlamentari;
b) dai parlamentari e da 58 delegati regionali;
c) dai presidenti delle regioni;
d) dai giudici della Corte Costituzionale.

      È evidente una ripetizione inutile presente in ogni alternativa la quale finisce per appesantire e rallentare la lettura dell’item.

 Esempio sbagliato:
L’Unità d’Italia è avvenuta:
a) nel 1861;
b) senza spargimenti di sangue;
c) grazie all’impegno profuso da Garibaldi;
d) in virtù dell’impegno di Cavour. 

Esempio corretto:
L’Unità d’Italia è avvenuta:
a) 1902;
b) 1855;
c) 1861;
d) 1945. 

      Nel primo caso è quasi impossibile scegliere la risposta: a seconda dell’angolo visuale ognuna potrebbe essere giusta; mentre nel secondo caso “le alternative si escludono vicendevolmente”.

Vero/Falso

 Esempio sbagliato:
La legge Casati ha reso obbligatoria l’istruzione elementare per tutti i cittadini. Per coloro che abitavano lontano dalla scuola erano previste forme di precettorato domestico
vero □     falso □

Esempio corretto:
La legge Casati ha reso obbligatoria l’istruzione elementare per tutti i cittadini.
vero □     falso □

      Vanno escluse le formulazioni che possiedono, come in questo caso, più di un concetto centrale: nel caso dell’esempio la prima parte è vera, mentre la seconda è falsa.

Esempio sbagliato:
La città di Ferrara è molto antica
vero □     falso □

Esempio corretto:
La città di Ferrara è più antica della città di Tivoli
vero □     falso □

      Il fatto che la città di Ferrara risalga all’alto Medioevo la potrebbe far giudicare per ciò stesso molto antica; ma la considerazione che la maggior parte delle città italiane è di origine romana o preromana potrebbe altrettanto legittimamente farla giudicare non molto antica. L’istituzione di un confronto toglie, invece, ogni ambiguità.

Come è evidente una prova oggettiva di profitto non può essere costruita in modo estemporaneo, come spesso accade nella quotidianità didattica. Al contrario la ricerca docimologica e l’esperienza didattica che abbiamo maturato ci consentono di stilare alcune regole da seguire per la costruzione delle diverse tipologie di item; prenderemo in analisi alcune di esse.

– Utilizzare con parsimonia le negazioni nella premessa! Qualora non si possano evitare, esse debbono essere evidenziate in corsivo o in neretto. Un esempio come il seguente dovrà essere evitato:

Non è forse vero che la somma degli angoli interni di un triangolo non supera 30°?
vero □     falso □

– Utilizzare un linguaggio consono agli allievi ai quali ci si rivolge

Ciò vuol dire che i test che si trovano sui libri di testo non debbono essere utilizzati sic et simpliciter, senza la mediazione dell’insegnante.

– Evitare item che contengano alternative legate al senso comune

Si presti molta attenzione a questa regola! Non dimentichiamo che gli stimoli culturali ai quali sono esposti i nostri ragazzi sono molteplici. L’item correttamente formulato riguarda le abilità culturali più specifiche degli obiettivi oggetto di valutazione.

 – Ogni quesito deve essere indipendente dall’altro

Quando una prova è costituita da molti quesiti può accadere che alcuni di essi forniscano la risposta ad altri.

 – Non estrapolare frasi direttamente dal testo di riferimento, in quanto si andrebbero a testare abilità di tipo mnemonico a scapito di capacità di tipo conoscitivo-riflessive!

 – La risposta esatta, in genere, non deve essere più estesa dei distrattori.