Tecnica Delphi

DEFINIZIONE

La tecnica Delphi venne messa a punto ed utilizzata per la prima volta nel 1953, all’interno della Rand Corporation (Organismo del Dipartimento della Difesa statunitense con finalità di studi e previsioni scientifiche e tecnologiche, impegnato nello specifico a raccogliere l’opinione di esperti sulla possibilità di un eventuale e imminente attacco atomico da parte dell’URSS). Tale tecnica permette di intervistare un panel di esperti chiamati ad esprimere in modo anonimo, a distanza, i propri pareri ed opinioni su una determinata tematica, allo scopo di validarne alcuni tramite il confronto reciproco e la condivisione progressiva. (Ossola, 2003)


CONTESTO D’APPLICAZIONE

La T.D viene utilizzata per diversi scopi, come la definizione di obiettivi, l’individuazione di possibili soluzioni ad un problema, la valutazione della desiderabilità e fattibilità di possibili alternative, l’individuazione di possibili strategie di azione, la costruzione di possibili scenari di sviluppo e la formulazione di previsioni, nonché per la pianificazione (Ossola, 2003). E’ una tecnica nata in  ricerca economico-sociale ma che ben si adatta alle esigenze della ricerca educativa. Diviene particolarmente utile quando si ha l’esigenza di descrivere scenari futuri in situazioni in cui manca il consenso o l’accordo sugli interventi e/o soluzioni da adottare. Mediante un processo di reiterazione controllata, permette una previsione comune ed attendibile, evitando gli effetti, talvolta controproducenti  dell’interazione diretta tra le parti (permette di evitare effetti di leadership relative al prevalere di una specifica professione o di interessi di gruppo acquisiti o di forti personalità e di evitare la dominanza di opinioni e scontri di opinione tra le parti, garantendo altresì l’anonimato ai singoli partecipanti in modo tale da permettere ai rispondenti di esprimere la loro opinione evitando loro di compromettere la loro reputazione).

In questa tecnica gli intervistati non sono compresenti fisicamente, ma interagiscono a distanza per mezzo di una guida, l’intervistatore/il team di ricerca, che raccoglie e diffonde le informazioni dal patrimonio conoscitivo del gruppo attraverso una serie di questionari intervallati da momenti di feedback di verifica delle opinioni emerse. Il metodo considerato, infatti, è un metodo iterativo basato su più fasi successive di raccolta dati (di solito si lavora su due o più rounds di consultazione degli esperti), che coinvolge un panel di esperti contattati singolarmente di cui si garantisce l’anonimato. Ruolo fondamentale in questa tecnica di ricerca sociale è ricoperto dall’intervistatore, il quale ha il compito di mediare il confronto e la valutazione dei pareri raccolti favorendone la sintesi in ogni fase con i risultati della precedente. (Ossola, 2003)


CONDUZIONE

L questionari somministrati sono più o meno strutturati in relazione alle fasi di somministrazione. Inizialmente le domande possono essere aperte, in quanto l’obiettivo è quello di sottoporre agli esperti una serie di quesiti base. Ottenute le risposte a questa prima consultazione, l’intervistatore ne effettua una elaborazione dalla quale si estrapoleranno le prime valutazioni dei fenomeni considerati, che saranno alla base per una seconda consultazione che dovrà essere più strutturata e le domande dovranno essere a risposta chiusa. Infatti, nelle fasi iniziali i questionari sono finalizzati ad esplorare l’oggetto di ricerca, mentre nelle fasi successive essi sono finalizzati all’analisi e valutazione degli aspetti emersi. Man mano che il processo di comunicazione si sviluppa, attraverso la mediazione dell’intervistatore, i giudizi espressi dai membri del gruppo, originariamente eterogenei, tendono a fondersi, a convergere per individuare una linea di azione condivisa. Il ciclo viene iterato fino a quando si ottiene un soddisfacente livello di convergenza. A conclusione dei diversi rounds se si raggiunge una certa convergenza nelle opinioni questa sarà assunta come previsione del Delphi.


ESEMPI E/O APPROFONDIMENTI ON-LINE

https://www.academia.edu/1572161/Applicazione_del_metodo_Delphi_per_lanalisi_delle_motivazioni_degli_incendi_il_caso_Taranto
http://homes.stat.unipd.it/mariobolzan/sites/homes.stat.unipd.it.mariobolzan/files/LA%20TECNICA%20DELPHI24sett2013_0.pdf


FONTI

Dalkey N.C., 1969, The Delphi Method: an experimental study of group opinion, Rand.
Guizzardi A., 2002, La previsione economica. Problemi e metodi statistici. Guaraldi Editore.
Locatelli R., Ossola P., 2003, Aspetti metodologici e statistiche del Delphi, in L’analisi di correlazione tra alcune risposte salienti al Delphi,  del par. 6.2.b., Università dell’Insubria, documento interno.
Ziglio E.,  1996, La tecnica Delphi. Applicazione alle politiche sociali.  In Rassegna italiana di Valutazione, 2/1996.