Diagrammi di sintesi testuale

DEFINIZIONE

Il diagramma è una rappresentazione grafica di una funzione matematica o dei valori che caratterizzano l’andamento di un fenomeno  (dal latino Diagrāmma:‘disegno, figura geometrica’). Il diagramma può essere utilizzato proficuamente per sintetizzare graficamente non solo funzioni matematiche ma anche un testo, al fine schematizzarne i concetti principali,  le relazioni esistenti tra i concetti o la successione temporale tra eventi.


CONTESTO D’APPLICAZIONE

I diagrammi di sintesi testuale, possono essere utilizzati ogniqualvolta si renda necessario sintetizzare graficamente un testo libero, più o meno ampio. Un esempio di diagramma di sintesi testuale è costituito dalle mappe concettuali: diagrammi in cui vengono gerarchizzati i segmenti di conoscenza e resi espliciti (su carta o file) le differenze e le analogie tra concetti, i collegamenti e le relazioni che li legano, gli elementi comuni tra sistemi complessi, i percorsi causali che ne governano il comportamento, la molteplicità di punti di vista dai quali concetti e sistemi si possono affrontare, che ne definiscono una pluralità di sfumature (Trinchero, Robasto 2014).


CONDUZIONE

Nel caso di diagramma di sintesi testuale a seguito di interviste o colloqui condotti oralmente  e supportati da audio -registrazione, il primo passo da compiere è quello della trascrizione dell’intervista su software testuale. In seguito a tale trascrizione è possibile una rilettura approfondita dei dati posseduti e una loro sintesi tramite una rappresentazione grafica (es: una mappa). Rappresentare graficamente un’intervista tuttavia richiede due fasi di lavoro distinte: una fase decostruttiva e una fase ricostruttiva. La fase decostruttiva è utile per favorire l’individuazione degli elementi chiave (es: i punti “caldi” dell’intervista) e la successiva riconduzione a nodi concettuali  noti (es: il concetto di autonomia). Una volta individuati i vari concetti può iniziare la fase ricostruttiva all’interno della quale l’intervista viene sì ricostruita ma attraverso una serie di relazioni tra concetti (Robasto, 2014).  Il lavoro di decostruzione e ricostruzione di una singola intervista può poi essere utile per la lettura e l’analisi di altre interviste che sono state raccolte su un determinato tema.

A tal proposito, può essere utile costruire mappe che riassumano più interviste sottolineando, o con linee più spesse o con differente colorazione, quei concetti e quelle relazioni tra concetti che si sono individuati in più di un caso.

Nel caso di argomenti abbastanza complessi, l’analisi delle interviste potrebbe dare origine ad una mappa concettuale molto grande, di difficile lettura e di difficile “fruizione” in formato cartaceo. In tal caso, abitualmente, si suddivide l’argomento in temi principali e temi secondari, quindi si costruisce una mappa per ogni tema principale.


ESEMPI E/O APPROFONDIMENTI ON-LINE

http://cmapspublic.ihmc.us/rid=1032538466397_1801414637_619/verifica.cmap
http://marchiosaperi.istruzionepiemonte.it/wp-content/uploads/marchiosaperi.jpg
http://educa.univpm.it/mappeconc/mcinssci.html


FONTI

Novak J. D,  Gowin D. B, 1995, Imparando  ad imparare, Torino, SEI.
Trinchero R., Robasto D., 2014 (a cura di), Strategie per pensare. Attività evidence-based per migliorare la didattica e gli apprendimenti in aula, Milano, Franco Angeli (in press)
Robasto D., 2014, La ricerca empirica in educazione. Esempi e buone pratiche, Milano, Franco Angeli (cfr Cap. 4).