DEFINIZIONE
Brainstorming è un termine inglese, composto dai termini brain (cervello) e storming (tempesta), e significa letteralmente tempesta di cervelli. Il brainstorming è un tipo di intervista di gruppo, a basso grado di strutturazione, nella quale viene sfruttato il gioco creativo dell’associazione di idee: la finalità è fare emergere diverse possibili alternative, in vista della soluzione di un problema o di una scelta da compiere.
A coniare questo termine fu, alla fine degli anni Trenta, A. F. Osborne che, utilizzando la tecnica soprattutto in ambito pubblicitario, stabilì alcune linee guida per il corretto utilizzo di questa: non porre alcuna critica alle idee altrui; accettare serenamente tutti i capovolgimenti di idea; dare inizialmente più importanza all’aspetto quantitativo delle informazioni che non alla qualità delle stesse, la quale verrà, invece, valutata in un secondo momento.
CONTESTO D’APPLICAZIONE
In questo processo il conduttore ricopre un posto chiave nelle sessioni di brainstorming, egli infatti deve conoscere bene gli estremi e i limiti del problema da sottoporre, istruire i membri del gruppo alle regole inerenti questa tecnica, stimolarne l’interesse e porsi con atteggiamento di attesa fiduciosa (Larocca, 1983), senza dirigere le idee del gruppo verso una certa direzione. L’applicazione del brainstorming può riguardare diversi ambiti educativi/formativi e può essere utilizzata sia con minori che con adulti. Il brainstorming può essere effettuato anche con gruppi di bambini ai primi anni d’età scolare (6-7anni), purché il conduttore abbia una certa esperienza nella gestione di gruppi di bambini, anche in situazioni non strutturate.
CONDUZIONE
Ogni persona del gruppo oggetto di rilevazione è stimolata a produrre quante più idee possibili, relativamente un determinato tema/problema. ogni pensiero è registrato e poi discusso all’interno del gruppo e solo in un secondo tempo viene eseguita una cernita qualitativa delle idee. L’ordine degli interventi non è ordinato o determinato a priori; ogni partecipante può esporre le proprie idee liberamente e/o proporre associazioni con quelle degli altri partecipanti all’intervista. È utile che il facilitatore/intervistatore tenga traccia visibile di tutte le idee proposte, utilizzando pennarelli, cartelloni, post-it, lavagne a fogli mobili, LIM etc. Al termine della fase divergente, si passerà alla fase convergente, mantenendo soltanto le idee che, a detta del gruppo, paiono maggiormente adeguate e/o efficaci per rispondere al problema presentato. Successivamente le idee saranno adeguatamente perfezionate ed approfondite (cfr Scala delle priorità obbligate).
ESEMPI E/O APPROFONDIMENTI ON-LINE
http://www.mindtools.com/brainstm.html
http://qualitiamo.com/miglioramento/Brainstorming/tecniche.html
FONTI
Osborn A. F., 1957, Applied imagination: principles and procedures of creative thinking, New York, Scribner’s Sons, 1957
Larocca F., 1983, Oltre la creatività l’educazione, Ed. La Scuola, Brescia, 1983
Antonietti A., 1994, Il pensiero efficace, metodi e tecniche per la soluzione creativa dei problemi, Franco Angeli, 1994