a cura di Alessandra Carenzio
I fratelli David e Roger Johnson hanno sviluppato, intorno al 1975, una modalità di conduzione della classe definita Learning Together (apprendere insieme), che possiamo collocare all’interno della cornice concettuale del Cooperative Learning. Con questo ultimo termine si intende una serie di tecniche di gestione del gruppo classe attraverso le quali gli studenti imparano a lavorare insieme, prevalentemente nel formato del piccolo gruppo, ricevendo dall’insegnante una valutazione in base ai progressi del gruppo. L’obiettivo è chiaramente il miglioramento dell’apprendimento e del rendimento scolastico, potenziando le abilità relazionali e il clima emotivo della classe. Il gruppo diventa in sostanza occasione di crescita e strumento per imparare, proprio perché diventa un contenitore ricco di tutte le risorse che il singolo studente mette in campo e porta con sé una volta varcata la soglia della scuola.
Possiamo fare riferimento a tre modi di strutturare il lavoro di gruppo. Il primo è il Learning Together cooperativo, in cui l’attività prevede la costituzione di gruppi (3-5 studenti) che lavorano in modo cooperativo per tutto il tempo, composti preferibilmente da profili eterogenei. Il secondo, definito Learning Together individualistico, implica alcuni momenti nei quali è previsto un lavoro individuale, pur rimanendo in un contesto di cooperazione. Il terzo, infine, chiamato Learning Together competitivo, in cui i gruppi competono secondo direzioni precise, necessitando il rispetto della variabile dell’eterogeneità dei suoi componenti così che in ogni gruppo vi siano studenti che competono con compagni di uguali capacità, provenienti da altri gruppi.
Gli autori individuano, inoltre, tre modi di strutturare il lavoro di gruppo che può prevedere una strutturainformale, formale e gruppi cooperativi di base. La prima tipologia prevede che il lavoro in piccoli gruppi avvenga per brevi periodi di tempo (da pochi minuti a un’intera lezione), anche in una lezione tradizionale che vede nella spiegazione dell’insegnante il punto focale.
La seconda tipologia richiede invece una strutturazione più rigida e sistematica del lavoro e della classe, anche in termini di setting, pianificando l’attività per tempi lunghi, fino ad includere diverse settimane nel corso dell’anno scolastico. Infine, la terza tipologia prevede i cosiddetti gruppi cooperativi di base, ovvero gruppi stabili della durata di almeno un anno.
In tutti i casi si richiede all’insegnante un ventaglio di azioni (e competenze) di diversa natura: riflettere sulla scelta dei contenuti, scegliere i criteri alla base della costituzione dei gruppi, costruire un setting d’aula adeguato e definire la modalità di valutazione, ricomponendo tutti i momenti salienti della lezione (prima, durante e dopo). Al contempo, è importante che il docente sappia comunicare il compito e chiarire le modalità di valutazione, oltre che osservare l’andamento del lavoro, per far sì che il gruppo possa adeguarsi con consapevolezza a quanto atteso.
Secondo i fratelli Johnson, dunque, le esperienze di apprendimento cooperativo, nella specifica direzione del Learning Together, consentono di promuovere nello studente un’attitudine positiva verso l’apprendimento e il compito di dover imparare, oltre che rispetto alla capacità di ricordare le informazioni e al rendimento, in misura maggiore rispetto a situazioni didattiche di tipo individualistico.
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Johnson, E. J. Holubec (1986),Circles of learning: Cooperation in the classroom, Edina: Interaction Book Company.
D. W. Johnson, R.T. Johnson (1987), Learning together and alone: Cooperative, competitive, and individualistic, Englewood Cliffs: Prentice Hall.
— (1989), Leading the cooperative school, Edina: Interaction Book Company.