DEFINIZIONE
Il Metaplan è una tecnica di rilevazione dati, a basso grado di strutturazione, orientata ad ottimizzare il processo di comunicazione all’interno di un gruppo per favorire, in una arco di tempo circoscritto, il conseguimento di una soluzione/decisione. Il Metaplan è anche descritto come strumento di moderazione, in grado di attivare processi di partecipazione per esplorare nuove prospettive e soluzioni, a partire dal contributo dei singoli membri di un gruppo, tenendo basso il grado di conflittualità. Nato negli anni settanta in Germania per opera dei fratelli Schnelle, il Metaplan è basato sulla raccolta di opinioni dei partecipanti attraverso l’uso di tecniche di visualizzazione e la loro successiva organizzazione in blocchi logici (Schnelle, 1975) fino alla formulazione di piani operativi in cui sono evidenti sia le problematiche rilevate sia le possibili soluzioni.
CONTESTO D’APPLICAZIONE
In ambito educativo, il Metaplan, ben si addice ad essere utilizzato in ambito scolastico, al fine di condurre gruppi di lavoro a prendere una decisione condivisa.
Il fatto di utilizzare strumenti che permettano la visualizzazione del processo, tramite cartellonistica o altri materiali simili, permette l’utilizzo della tecnica anche con minori, a partire dagli 8-9 anni, età in cui le capacità di letto-scrittura risultano, in linea di massima, consolidate.
CONDUZIONE
I partecipanti sono riuniti in una sala e sono dotati di una serie di materiali di lavoro: cartoncini, carte a forma di figure geometriche, pennarelli colorati, bollini adesivi, puntine, ecc., attraverso i quali ognuno può esprimere le proprie considerazioni su grandi pannelli appesi alle pareti che man mano vanno a rappresentare l’intero processo del gruppo.
In genere l’attività segue una sequenza codificata suddivisa in due blocchi, il primo nel quale si sviluppa il momento della creatività e della selettività, il secondo nel quale di approfondiscono i problemi specifici e si stabiliscono le azioni risolutive da intraprendere.
La tecnica del Metaplan si articola in diverse fasi:
- Si condividono con il gruppo le caratteristiche della tecnica di rilevazione-moderazione.
- Attraverso un brainstorming, si raccolgono le opinioni dei partecipanti in merito al tema della discussione (spesso una situazione problematica). Le opinioni raccolte sono riportate su dei cartoncini colorati che saranno attaccati sui pannelli visibili a tutti.
- Le opinioni/soluzioni espresse individualmente vengono aggregate in sovra-categorie e quindi selezionate (o eventualmente eliminate).
- A partire da ogni categoria, sono formati dei gruppi di lavoro con il compito di analizzare, proporre idee e soluzioni, e far emergere elementi problematici relativi alla categoria su cui si è scelto di lavorare.
- Si condivide il lavoro dei gruppi attraverso una presentazione in plenaria che porta all’eventuale definizione di un unico piano d’azione.
La presentazione visiva permette a tutti i partecipanti di appropriarsi della logica della discussione e di contribuire a disegnare, selezionare e ordinare le soluzioni che via via emergono. Inoltre l’uso dei supporti visivi permette anche a chi normalmente non partecipa alle discussioni di sentirsi maggiormente autorizzato a contribuire, mentre chi è più estroverso è obbligato a fermarsi per dare spazio agli altri. L’obiettivo della tecnica è ridurre al minimo l’interazione sterile e la genericità dei contributi, per giungere, in un tempo limitato, a prendere una decisione operativa condivisa. (Coppo, Tortone, 1999)
ESEMPI E/O APPROFONDIMENTI ON-LINE
http://www.scuolevalnervia.org/docenti/materiali%20utili%20biblio/metaplan.pdf
http://conceptmaps.it/KM-Brainstorming-it.htm
FONTI
Schnelle W., 1975, A Discursive Approach to Organizational and Strategy Consulting, Germania, Bod