La legge generale dello sviluppo di H. Werner

a cura di Nicola Paparella

È trascorso quasi un secolo da quando, nel 1926, nella Harvard University, il viennese Heinz Werner, studiando lo sviluppo dal punto di vista genetico e comparativo, ritenne di poter formulare una legge generale dello sviluppo detta anche, legge di Werner.

  1. Werner si era trasferito negli Stati Uniti per motivi politici e fra le questioni che egli studiava con maggiore premura c’erano i temi della percezione, del pensiero e del linguaggio. Proprio in questo ambito rintracciò i maggiori indizi che lo condussero a formulare la Legge che porta il suo nome.

Lo sviluppo si dispiega sempre e in ogni caso attraverso una ininterrotta sequenza di differenziazioni, accompagnate da paralleli processi di integrazione.

Trattandosi di “legge”, è evidente che essa può applicarsi e di fatto si applica a qualunque processo evolutivo.

La differenziazione comporta una progressiva concomitante specializzazione, così come la integrazione va ad attivare concomitanti processi di progressiva gerarchizzazione.

Se prendiamo ad esempio lo sviluppo del linguaggio, ci è facile notare che da unità sincretiche e indistinte si passa un po’ alla volta ad unita più distinte (differenziate). Dalla parola frase, si passa alla parola cosa, alla parola qualità, alla parola azione e via dicendo. Queste differenziazioni comportano altrettante specializzazioni e ciò che può esser detto con una parola azione non può più esser detto da una parola qualità.

A questo punto interviene l’integrazione, che spinge a riportare ad unità la complessità; nel nostro esempio la molteplicità delle parole trova l’unità della frase (del periodo), Queste unità a loro volta invocano un rapporto gerarchico, anche al loro interno: il soggetto agisce (e quindi regge il verbo che a sua volta regge l’oggetto…).

In maniera più formale diremo che l’integrazione rende evidente la tendenza della persona “ad ordinare le sue diverse funzioni in unità strutturali organizzate gerarchicamente. Si tratta di una proprietà che alcuni autori preferiscono definire centralizzazione “[1].

Il principale lavoro di H. Werner sulla legge dello sviluppo, non ebbe ampia ed immediata risonanza.

In Italia fu G. Petter ad assumere nel 1970 l’onere (ed il merito) di curare la traduzione di un volume tanto ponderoso (poco meno di 500 pp.) quanto utile e prezioso.


 

BIBLIOGRAFIA

H. Werner, Psicologia comparata dello sviluppo (1926), tr. it. Giunti-Barbera, Firenze 1970.
N. Paparella, Sviluppo del bambino e crescita della persona, La Scuola, Brescia 1984.

[1] N. Paparella, Sviluppo del bambino e crescita della persona, La Scuola, Brescia 1984.