Sistema educativo integrato

a cura di Lucia Ariemma

L’esperienza educativa si realizza in una molteplicità di contesti: parliamo infatti di contesti educativi formali, ossia di contesti di educazione istituzionalizzati (scuola, università, etc); contesti educativi non formali, intesi come luoghi di aggregazione intenzionalmente educativi, ma le cui esperienze educative non sono “certificabili” (associazionismo, gruppi di scout, oratorio, etc.); contesti educativi informali, tra i quali si annoverano tutti i luoghi di esperienza del soggetto: dalla piazza (reale o virtuale), al cinema, etc.: quello che Franco Frabboni definisce «mercato formativo a pagamento (effimero, instabile, “non intenzionalmente” educativo: perché meccanicamente subalterno alle leggi della domanda-offerta» (Frabboni, Pinto Minerva, 2001, p. 508).

Ebbene, questi tre canali educativi, secondo Franco Frabboni, costituiscono un triangolo che ha il limite di essere “scaleno”, perché ha un lato prevalente, decisamente più grande degli altri. Si tratta del lato riferentesi all’educazione informale, che è «pervasivo, prevaricante, omologante nei confronti degli altri due lati del triangolo» (ivi). È un triangolo privo di angoli, in quanto i tre lati, ossia i tre canali educativi, non comunicano fra di loro, creando spesso un sistema conflittuale determinato anche dal loro ritenersi autosufficienti e dalla loro azione indipendente da quella degli altri sistemi educativi.

Al contrario, l’idea (forse utopica) di sistema educativo integrato esprime, già nella sua denominazione, un differente auspicio: l’attuazione di un modello formativo caratterizzato dall’integrazione e dal raccordo dei vari luoghi istituzionali e culturali dell’educazione, all’interno del quale, nella comunione di intenti e in un processo di costante interazione, ogni agenzia mantenga la propria specificità formativa, a partire tuttavia da progetti formativi negoziati, condivisi, tali da poter essere portati avanti grazie ad una azione sinergica.

In altre parole, si può assumere come punto di partenza che ogni processo educativo va strutturato e pensato all’interno di un sistema educativo locale, regionale, nazionale ed internazionale. Pertanto, l’origine territoriale, la condizione sociale, le identità di genere costituiscono altrettante variabili nella costituzione del background culturale che il bambino porta con sé a scuola, con le quali ogni evento formativo non può fare a meno di confrontarsi. L’ambiente e il territorio tutto contribuiscono alla formazione, secondo F. Frabboni, di una “aula didattica decentrata”, che offre una vasta gamma di possibilità formative. In tal senso, viene a cadere il primato educativo della scuola, che deve necessariamente confrontarsi con i diversi luoghi dell’educazione, ossia con tutti i sistemi educativi non-formali e informali.

Da quanto si è detto emerge, dunque, la necessità di recuperare la dimensione locale della formazione, in quanto è necessario tener conto della specificità del contesto di vita del soggetto. L’attenzione all’ambiente di appartenenza fa riscoprire e rivalutare il concetto di “comunità”, che si configura come luogo privilegiato per l’analisi e la rielaborazione culturale, in quanto al suo interno si rende possibile una partecipazione diretta all’organizzazione, alla fruizione e alla produzione della cultura. Infatti, dall’evidente bisogno di ripensare all’educazione e alla formazione secondo procedure che appartengono ad un determinato ambiente storico-culturale, si delinea la possibilità di un “terzo modo dell’educazione”, come lo definisce Laporta, a carattere autonomo ed autogestito, rispettoso degli interessi, dei bisogni, delle capacità dell’educando.

D’altro canto, qualsiasi territorio, anche il più sfavorito sul piano economico, culturale, sociale, può diventare risorsa educativa. Questo è possibile quando un progetto di formazione parte dai bisogni della comunità, li recepisce per quelli che sono e li utilizza per realizzare obiettivi di cambiamento.

 


 

BIBLIOGRAFIA

De Bartolomeis F. (1983), Scuola e territorio, Firenze: La Nuova Italia.
Frabboni F., Scuola e ambiente , Mondadori, Milano,1980.
Frabboni F. (1989), Il Sistema formativo integrato, Teramo.
Frabboni F., Pinto Minerva F. (2001), Manuale di pedagogia generale, Roma-Bari: Laterza.
Scurati C. (1980), L’educazione extrascolastica, Brescia: La Scuola.