Post umanesimo

a cura di Alessandro Ferrante

 

Nel dibattito corrente nel campo delle teorie del post-umano si tende a distinguere tra due principali prospettive, fra loro profondamente diverse: il transumanesimo e il postumanesimo.

Il transumanesimo è una forma di speculazione futurologica promossa da quelle correnti di pensiero che si riconoscono in un progetto scientista di potenziamento e di perfezionamento dell’essere umano (nei suoi aspetti estetici, anatomici, cognitivi, emotivi, genetici), nutrito dalla fiducia di riuscire presto o tardi ad aggirare i limiti strutturali e i vincoli biologici dell’uomo, sottraendolo così al suo destino di creatura che invecchia, si ammala, soffre, muore. Secondo i transumanisti, molti dei quali ambiscono anche a un possibile superamento dell’uomo in entità post-organiche, tale progetto sarà realizzabile in un futuro non lontano grazie a un utilizzo combinato di diverse tecnologie innovative. Con il termine “transumano” essi indicano quindi un essere umano tecnicamente incrementato, in transizione verso una nuova forma evolutiva, genericamente definibile come post-umana.

Il postumanesimo, a differenza del transumanesimo (nei cui confronti è assai critico), rivolge la propria attenzione alle coordinate culturali e paradigmatiche attraverso cui abitualmente si interpreta e si descrive l’essere umano e il suo rapporto con le alterità non umane, tanto biologiche (animali non umani, piante, ecosistemi, ecc.) quanto macchiniche. Ciò che deve essere messo in questione per i postumanisti non è l’uomo in quanto tale, ma l’immagine dell’uomo prodotta dall’antropocentrismo umanista. Quest’ultimo, difatti, storicamente si è fondato su un sentimento di supremazia ontologica, epistemologica, etica dell’umano sul non umano ed ha incentivato la diffusione dell’idea che sia possibile effettuare una ricognizione sull’umano solamente a partire dall’uomo stesso. Il postumanesimo si propone dunque di contribuire a costruire un paradigma non antropocentrico. Le filosofie postumaniste, pur essendo caratterizzate da un’estrema eterogeneità di posizioni, possono trovare un punto di convergenza nel sostenere la necessità di un ripensamento della cultura occidentale a partire dalla messa in discussione del concetto tradizionale di essere umano, nonché di alcuni dualismi, quali umano-non umano, naturale-culturale, biologico-tecnologico. Nonostante non pervenga a un esito teorico uniforme, è comunque possibile affermare che il postumanesimo inauguri una prospettiva il cui focus è quello di ridefinire l’umano in senso plastico, dinamico, relazionale, ibridativo. In questa visione, l’umano perde la totale preminenza ontologica, epistemologica, etica sul non umano e viene interpretato come un prodotto storico mutevole, determinato da molteplici pratiche di coniugazione materiale e simbolica con il non umano. Ne consegue che la dimensione umana non possa essere adeguatamente compresa senza fare un riferimento puntuale al ruolo del non umano. Ciò significa che in qualunque ambito del sapere si applichi una logica postumanista viene modificata l’unità di analisi. Tale unità non è più l’uomo o il non umano, la natura o la cultura, il biologico o l’artificiale, ma tutto ciò che passa e succede tra di essi.

Il postumanesimo attualmente compare in molteplici ambiti culturali: nella letteratura, nell’arte, in filosofia, in teologia, in architettura, nella computer science, nei media studies, nei gender studies, negli animal studies, nei disability studies, nonché negli educational studies. Rispetto in particolare a quest’ultimo campo di studio, il postumanesimo ha contributo allo sviluppo del dibattito educativo attraverso l’apprestamento di ricerche teoriche ed empiriche volte a:

-Smascherare gli assunti antropocentrici e umanisti che esplicitamente o implicitamente connotano i modi di intendere e di praticare l’educazione in una pluralità di situazioni e di contesti.

-Ridefinire in termini non antropocentrici l’assetto categoriale, epistemologico, etico, assiologico del sapere pedagogico, anche attraverso una rilettura concettuale di alcune delle nozioni essenziali del lessico educativo, quali ad esempio quelle di soggetto, alterità, ambiente, azione, apprendimento, educazione, progetto, lifelong learning, materialità.

-Studiare a livello teorico e/o empirico la relazione tra umano e non umano nei processi educativi formali, non formali e informali.

 


 

PER L’APPROFONDIMENTO E LA RICERCA

 

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Braidotti, Rosi. (2013) 2014. Il postumano. La vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte. Roma: DeriveApprodi.
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