Dual-T

a cura di Elisa Motta[1]

 

Il sistema duale, peculiarità della formazione professionale svizzera, è basato sull’alternanza tra i luoghi di formazione: la scuola, l’azienda formatrice – dove gli allievi trascorrono la maggior parte del loro percorso formativo – ed i corsi interaziendali. Gli apprendisti vivono esperienze in questi molteplici contesti che devono, poi, essere connesse in un unico corpus di conoscenze ai fini di sviluppare vere e proprie competenze professionali. Il progetto Dual-T – progetto di ricerca nazionale della Leading House “Tecnologie per la Formazione Professionale”, finanziata dalla Segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI – ha l’obiettivo di sfruttare il potenziale delle tecnologie per ridurre il divario esistente tra i luoghi della formazione e tra gli attori ivi coinvolti, sviluppando la collaborazione tra gli stessi e promuovendo specifiche attività didattiche, in grado di sfruttare al meglio quegli effetti che il contesto può avere sulla motivazione dei discenti.

Due i presupposti fondamentali su cui si basa il progetto:

  1. il concetto di integrated learning (Dillenbourg & Jermann, 2007), che considera le tecnologie come strumenti per connettere i luoghi della formazione professionale; non meri supporti unitari per la distribuzione e l’archiviazione di materiali didattici, ma strumenti progettati per creare e supportare attività formative;
  2. il concetto di Erfahrraum (Schwendimann, 2015), neologismo costituto accostando due termini della lingua tedesca: “Erfahrung” (“esperienza”) e “Raum” (“spazio”), che reifica l’approccio dell’integrated learning e propone di utilizzare le tecnologie per sviluppare l’apprendimento attraverso una riflessione sulle esperienze professionali realmente vissute. Le tecnologie possono essere utilizzate sia sul posto di lavoro per catturare esperienze autentiche affrontate nella pratica, sia a scuola, nelle attività d’aula, e nei corsi interaziendali per riproporre tali situazioni, al fine di analizzarle, elaborarle e trarne una riflessione sulla pratica e un approfondimento della conoscenza teorica retrostante alla pratica stessa.

 

Nel corso delle fasi del Progetto Dual-T (Fase I: 2006-2009; Fase II: 2009-2013; Fase IIIa: 2013-2016; Fase IIIb: 2016-2020) hanno lavorato, in collaborazione tra loro, i seguenti partner: École Polytechnique Fédérale di Losanna (Centre for Digital Education – CHILI Lab, coordinatore); Università di Ginevra (TECFA ,Technologies de Formation et d’Apprentissage, per le Fasi I e II); Università di Friborgo (Dipartimento dell’Educazione), e IUFFP (Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale).

Diversi i focus e le professioni ad oggi coinvolte, tra le quali citiamo: meccanici d’auto, pasticceri e panettieri, cuochi, impiegati di commercio, assistenti dentali, impiegati di logistica, carpentieri, creatori/creatrici di abbigliamento, elettronici multimediali, pittori-gessatori, fioristi.

Per ulteriori informazioni si vedano le pagine Web ai seguenti indirizzi: http://www.iuffp.swiss/project/dual-t e http://dualt.epfl.ch/page-12587-en.html.

 



BIBLIOGRAFIA

 

Dillenbourg P., & Jermann P. (2007). Designing integrative scripts. In F. Fischer, H. Mandl, J. Haake & I. Kollar. (Eds.), Scripting Computer-Supported Collaborative Learning – Cognitive, Computational, and Educational Perspectives (pp. 275-301). New York: Springer.
Schwendimann, B. A., Cattaneo, A. A. P., Dehler Zufferey, J., Gurtner, J. L., Bétrancourt, M., & Dillenbourg, P. (2015). The ‘Erfahrraum’: A pedagogical model for designing educational technologies in dual vocational systems. Journal of Vocational Education & Training, 67(3), 367-396. doi:10.1080/13636820.2015.1061041.

 

[1] Elisa Motta, PhD, Ricercatrice junior presso l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale IUFFP, Svizzera.